15:00-15:10Presentazione del corso
Prima sessione | Semeiotica delle lesioni elementari nelle spondiloartriti: tecniche radiologiche a confronto
15:10-15:30Inquadramento clinico e criteri diagnostico-classificativi delle spondiloartriti
F. Salaffi
15:30-15:50Imaging integrato in reumatologia: raccomandazioni EULAR*
F. Salaffi
15:50-16:10Semeiotica delle lesioni elementari in radiologia convenzionale nel coinvolgimento assiale e periferico delle spondiloartriti
M. Carotti
16:10-16:30Semeiotica delle lesioni elementari nell’impegno periferico in ecografia
M. Carotti
16:30-16:50Semeiotica delle lesioni elementari in risonanza magnetica nel coinvolgimento assiale delle spondiloartriti
M. Carotti
16:50 -17:00Discussione su quanto trattato
Seconda sessione | Casi clinici interattivi e vignette radiologiche
17:00-18:00Presentazione di casi clinici interattivi e vignette radiologiche
F. Salaffi
M. Carotti
In termini epidemiologici, il dolore lombare rappresenta una rilevante causa di disabilità. Le spondiloartriti sono indubbiamente le cause più frequentemente associate alla lombalgia infiammatoria. Il gruppo delle spondiloartriti è costituito principalmente dalla spondilite anchilosante, dall’artrite psoriasica, dalle artriti enteropatiche, dalle forme reattive e indifferenziate. Si tratta di condizioni patologiche complesse che richiedono una strategia diagnostica, terapeutico-assistenziale continuativa ed articolata ed un approccio multidisciplinare che veda la fattiva collaborazione dei diversi specialisti e dei medici di medicina generale, per un’ottimale assistenza al paziente.
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La corretta identificazione del dolore lombare infiammatorio, il riconoscimento dei markers genetici ed il ricorso alle più recenti tecniche di imaging svolgono un ruolo determinante, non solo nella diagnosi precoce, ma anche nella valutazione dello stato di attività e di remissione di malattia infiammatoria del rachide e nel monitoraggio della risposta al trattamento. L’ampia disponibilità di tecniche radiologiche rende, solitamente, più agevole l’iter diagnostico ed il monitoraggio di tali condizioni, ma può comportare errori dai quali derivano conseguenze di non trascurabile rilievo. La radiologia convenzionale conserva un ruolo centrale e rappresenta, nella maggior parte dei casi, l’indagine di primo livello. Un’approfondita conoscenza della semeiotica radiologica è presupposto indispensabile per la precoce e corretta identificazione delle lesioni elementari che caratterizzano le diverse espressioni della malattia assiale.
L’ecografia articolare è una tecnica di imaging non invasiva, rapida e relativamente economica, che consente un’accurata valutazione delle alterazioni morfostrutturali articolari. L’adozione di trasduttori ad alta frequenza ad elevata risoluzione spaziale consente anche l’individuazione precoce delle erosioni. Il più recente impiego della tecnica power Doppler e dei mezzi di contrasto ecografici ha, inoltre, permesso la valutazione semiquantitativa della vascolarizzazione della membrana sinoviale e delle entesi. La risonanza magnetica è una metodica di evidente utilità nello studio dell’apparato osteo-articolare. Nella fase pre-radiologica delle spondiloartriti, la risonanza magnetica consente la visualizzazione dell’edema osseo intraspongioso, del versamento articolare, dell’entesite, della capsulite e della sinovite.
La tomografia computerizzata multidetettore o multistrato mostra una chiara superiorità rispetto alla radiologia convenzionale nell’evidenziare le fini erosioni, l’iniziale sclerosi e la neoproduzione ossea. Essa è di particolare utilità nei casi di dubbia interpretazione di un radiogramma standard, nell’esame di articolazioni di difficile valutazione alla radiologia convenzionale o nello studio di complicanze, più evidenti nelle fasi tardive della malattia.
Pur se nell’ambito di un’impostazione concettualmente rigorosa, l’orientamento del corso è eminentemente pratico e si propone di: (a) ottenere uno scambio di informazioni tra specialisti di diversa estrazione, (b) definire le principali strategie diagnostiche, (c) fornire un’esposizione alle principali tecniche di imaging, contestualizzate ai principali obiettivi clinici, individuandone limiti e vantaggi.