08:30ECG normale
G. Crippa
08:50Deviazione assiale (emiblocchi), BBSin, BBDx, Extrasistolia
G. Crippa
09:10Aritmia ipercientiche
G. Tortorella
09:40Aritimie ipocinetiche: Blocchi SA e AV
G. Tortorella
10:10Alterazioni patologiche della ripolarizzazione ventricolare
G. Tortorella
10:40Dall’ipertrofia ventricolare sinistra alla cardiopatia ipertensiva: diagnosi ECGrafica, significato prognostico e criteri di terapia alla luce delle linee guida ESH/ESC sull’ipertensione arteriosa
G. Crippa
11:00Conclusione
L’elettrocardiogramma (ECG) rappresenta uno strumento fondamentale sia nell’inquadramento diagnostico dei pazienti con sintomi suggestivi di patologie dell’apparato cardiovascolare (ad esempio, dolore toracico, dispnea, irregolarità percepita del polso, ecc.) che nella definizione del rischio cardiovascolare globale nei pazienti asintomatici con fattori di rischio (ipertensione arteriosa, fumo, iperdisplipidemia, familiarità per morte improvvisa, ecc.).
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In particolare, nei pazienti affetti da ipertensione arteriosa, l’ECG a 12 derivazioni rientra negli esami diagnostici di primo livello suggeriti dalle linee guida internazionali con riferimento allo screening dell’ipertrofia ventricolare sinistra. Come è ben noto, l’ipertrofia ventricolare sinistra si associa infatti ad un’aumentata incidenza di eventi cardio - e cerebrovascolari anche a parità di valori di pressione arteriosa, sulla base di meccanismi fisiopatologici che includono l’aumentato consumo miocardico di ossigeno e la deposizione di tessuto fibroso con conseguenti alterazione a carico delle proprietà di rilasciamento ventricolare sinistro e della conduzione intraventricolare.
Indipendentemente dalle caratteristiche intrinseche di sensibilità e specificità dei tradizionali criteri ECGrafici per la definizione di ipertrofia ventricolare sinistra rispetto allo standard ecocardiografico, l’ECG offre pertanto informazioni funzionali complementari – come ad esempio la presenza di aritmie o blocchi intraventricolari di vario tipo e grado - rispetto all’ecocardiogramma, che fornisce invece solo informazioni morfo-strutturali. Così, la capacità di riconoscere ed interpretare le principali alterazioni del tracciato elettrocardiografico di base rientra nelle esigenze formative irrinunciabili di ogni medico, nel momento in cui l’abilitazione all’esercizio della professione gli/le conferisce l’onere di esercitare nei confronti dei pazienti le sue capacità di diagnosi e di terapia con la massima efficienza ed efficacia possibili.
Questo breve corso di lettura ed interpretazione dell’ECG di base si prefigge di fornire ai medici neo-abilitati proprio la formazione necessaria alla capacità di inquadrare le più importanti anomalie del tracciato, riconoscendo le principali alterazioni del ritmo e della conduzione dello stimolo elettrico, come pure di conoscere i criteri ECGrafici per la definizione di ipertrofia ventricolare sinistra e la loro performance operativa.