9:30-9:40Apertura del webinar e presentazione del corso
Carolina Larocca
9:40-9:50La malattia diabetica nell’era tecnologica
Concetta Irace
9:50 -10:00L’infermiere al passo con i tempi
Anna Satta Hai
10:00-10:10Il CGM: la rivoluzione tecnologica nell’automonitoraggio glicemico
Barbara Greco
10:10-10:20Ipoglicemia: conoscerla, prevenirla e saperla gestire. Il CGM aiuta?
Raffaella Fiorentino
10:20-10:30Aderenza terapeutica ed innovazione e tecnologica
Carolina Larocca
10:30-11:10Lavori di gruppo
11:10-11:40Presentazione in plenaria dei lavori di gruppo e discussione
11:40-11:50Conclusione del webinar
La gestione del diabete, malattia cronica ad elevato impatto sociale è centrata sul mantenimento di valori glicemici il più possibile vicini alla norma, al fine di prevenire le complicanze.
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L’automonitoraggio è parte integrante della gestione del diabete ma le sole ed estemporanee misurazioni
di glicemia capillare o SMBG (self-monitoring of blood glucose), che utilizza una goccia di sangue
capillare ottenuta con la puntura del polpastrello potrebbero per svariati motivi non evidenziare picchi
di ipo e iperglicemia nell’arco della giornata e che influenzano negativamente il controllo di glucosio.
L’SMBG fornisce esclusivamente una ‘fotografia’ del valore di glicemia del momento in cui viene effettuata
e non dà alcuna informazione sull’andamento di tendenza verso l’alto o verso il basso del valore del glucosio
ematico ed inoltre la necessità di pungersi ripetutamente le dita come avviene per i pazienti in terapia insulinica
intensiva rende scomoda, dolorosa e frustrante questa metodica, riducendo la compliance del paziente.
Il CGM (continuous glucose monitoring) si è dimostrato un valido alleato per ridurre il rischio di ipoglicemie ed aumentare
il tempo che il paziente pazienti passa in “time in range” in quanto consente di monitorare in continuo 7 giorni su 7 centinaia di valori
di glucosio/die offrendo l’opportunità di “vedere” in che modo il cibo, l’insulina, l’esercizio fisico, lo stress ecc. incidono sui livelli glicemici, in
particolare nei momenti cruciali della giornata, ed offre quindi una migliore valutazione della situazione glicemica della persona con diabete
rispetto alle sole misurazioni di glicemia capillare e quindi la possibilità di decisioni terapeutiche più appropriate.
Di fatto questi nuovi devices oltre a migliorare la quotidianità, riducendo ansia e stress del paziente/caregiver hanno un impatto significativo
sia nei confronti del compenso glicemico che della sicurezza e comodità di utilizzo. ma soprattutto l’impiego di questi sistemi consente di
ridurre in maniera importante gli episodi di ipoglicemia.
Diventa importante allora sollecitare l’utilizzo dell’CGM soprattutto nelle situazioni di maggiore criticità come nei soggetti che mostrano
grande variabilità glicemica nei vari momenti della giornata come i pazienti con diabete di tipo 1, o pazienti che praticano iniezioni multiple
di insulina.
Fondamentale educare correttamente il paziente/caregiver all’utilizzo del device, per ottimizzarne l’impiego, interpretando correttamente
le informazioni che fornisce in merito al profilo glicemico e metterle in relazione alle cause che le determinano attuando gli idonei interventi
correttivi.
L’educazione terapeutica e l’addestramento tecnico del paziente ha quindi un ruolo chiave sia in fase iniziale che in corso d’opera
e permette al paziente ed ai sanitari di integrare questa nuova tecnologia con beneficio nella gestione della malattia.