Programma del corso
15:00-15:10Saluti e introduzione: presentazione obiettivi e modalità di lavoro
Presidente GISCoR: R. Fasoli
15:10-15:30Il punto di vista dell’endoscopista: caratterizzazione morfologica delle lesioni del colon
M. F. Savarese
15:30-15:50Il punto di vista dell’endoscopista: trattamento endoscopico delle lesioni del colon
O. Tarantino
15:50-16:10Il punto di vista del patologo: approccio diagnostico e criticità delle lesioni serrate
P. Cassoni
16:10-16:30Il punto di vista del patologo: interpretazione e refertazione dei pT1
E. C. Falco
16:30-17:55Discussione interattiva sui casi: revisione condivisa dei casi selezionati nella Fase 1
Tutti i relatori
17:55-18:00Conclusioni e saluti finali: invito al Congresso Nazionale GISCoR 2025
Il CCR rappresenta una delle principali cause di mortalità oncologica a livello globale. La diagnosi endoscopica precoce è fondamentale per ridurre l’incidenza e la mortalità associata. Il riconoscimento e la corretta classificazione delle lesioni sono essenziali per una corretta strategia diagnostico-terapeutica (undertreatment vs overtreatment) ed un adeguato follow-up.
L’evoluzione tecnologica, in termini di strumentazione e device, ha permesso una crescente diffusione di tecniche endoscopiche avanzate che possono garantire una radicalità (R0) evitando il ricorso alla chirurgia e migliorando l’outcome del paziente.
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Le tecniche di resezione endoscopica come la mucosectomia endoscopica (EMR), la dissezione sottomucosa (ESD) e la resezione a tutto spessore (EFTR) permettono la resezione “en-bloc” delle lesioni; ciò implica, per il patologo, la gestione di campioni differenti dalle biopsie tradizionali, con necessità di protocolli specifici di orientamento, campionamento e refertazione per valutare invasione e radicalità delle lesioni. Il patologo inoltre deve stabilire il grado di displasia, destreggiarsi tra le varie lesioni serrate - spesso insidiose - e discriminare tra vera invasione neoplastica e aspetti di pseudoinvasione, che possono condurre a interpretazioni errate con ricadute cliniche.
In questo scenario, il confronto e la comunicazione tra patologo ed endoscopista diventa rilevante: condividere le informazioni endoscopiche e istologiche permette di integrare il dato morfologico con il contesto clinico, ottimizzando le decisioni terapeutiche e il follow-up nell’ambito dei programmi di screening, così come all’interno dei Gruppi Multidisciplinari. Questo webinar si propone di offrire un aggiornamento pratico e multidisciplinare, illustrando criteri diagnostici, insidie interpretative, correlazioni endoscopico-patologiche e implicazioni cliniche, con l’obiettivo di fornire elementi utili per migliorare la qualità diagnostica.