15:00-15:05Introduzione
C. Senore, Presidente GISCoR
P. Mantellini, Direttore ONS
15:05-15:20I trial SCORE (Screening COlon REtto): sperimentazione e ricerca traslazionale nello screening del cancro colorettale in Italia
N. Segnan
15:20-15:30Risultati a lungo termine del trial SCORE e sintesi delle evidenze dagli altri trial
C. Senore
15:30-15:50Dalla teoria alla pratica: le esperienze piemontese e veneta
A. Arrigoni
L. Bennazzato
15:50-16:00Le stime di costo efficacia e possibili scenari
C. Hassan
16:00-17:00Tavola rotonda: quale ruolo per la sigmoidoscopia nello screening in Italia
Moderatori: P. Mantellini, C. Senore e N. Segnan
Il punto di vista di:
ONS | P. Mantellini
FISMAD | E. Buscarini
Rappresentante delle Regioni | L. A. Bonelli
Rappresentanti delle associazioni di pazienti/cittadini
Europa colon Italia | R. Persiani
Cittadinanza Attiva | V. Fava
GISCoR | R. Sassatelli
17:00-17:20Discussione
17:20-17:30Conclusioni
Sono stati recentemente pubblicati i risultati del follow-up di incidenza (a 15 anni) e mortalità (a 18 anni) del trial italiano (SCORE) di valutazione della sigmoidoscopia di screening. Lo studio conferma che lo screening con sigmoidoscopia permette di ottenere una riduzione del 33% dell’incidenza e del 39% della mortalità per cancro colorettale. L’effetto protettivo di un singolo test si mantiene per oltre 15 anni.
Leggi
La riduzione di mortalità ottenuta con questa metodica di screening è attribuibile in una proporzione superiore all’80% alla riduzione di incidenza (casi evitati). Un analogo effetto protettivo è stato osservato anche negli altri 3 trial condotti in Gran Bretagna, Norvegia e USA. A fronte di queste prove di efficacia, persistono controversie relativamente all’utilizzo di questa metodica di screening nei programmi di popolazione e la sua diffusione resta limitata.
In Italia viene ora utilizzata solo in Piemonte, in combinazione con il test immunochimico per la ricerca del sangue occulto (FIT), che viene proposto alle persone che non aderiscono all’invito alla sigmoidoscopia. Come osservato anche nell’altra esperienza italiana, a Verona, e in altri programmi europei, l’approccio combinato permette di raggiungere sottogruppi di popolazione che mostrano una preferenza per specifiche modalità di screening, riducendo, ad esempio, la differenza nei livelli di partecipazione tra uomini e donne che si osserva nei programmi che adottano il FIT.
Sulla base delle prove di efficacia disponibili e dei risultati delle esperienze Italiane il GISCoR e l’ONS intendono avviare un confronto sui possibili scenari di utilizzo di questa metodica di screening nell’ambito dei programmi italiani, che coinvolga le diverse figure professionali che concorrono alla pianificazione ed erogazione degli interventi si screening, oltre ai rappresentanti dei pazienti e dei cittadini.